Dinamica: cos’è e come utilizzarla con la chitarra

Autore: Fabio | Aggiornamento _ 11 Agosto 2020
dinamica chitarra, cosa è e come utilizzarla

Se un chitarrista riesce a trasmettere delle emozioni mentre suona, non dipende solo dalla sua abilità tecnica o dal suo senso del tempo, lo deve soprattutto all’utilizzo della dinamica. La dinamica gioca un ruolo fondamentale non solo nelle esecuzioni di un chitarrista, ma di qualsiasi musicista in generale.

Quindi, cos’è la dinamica di una chitarra? La dinamica per un chitarrista è la variazione dell’intensità del suono durante un’esecuzione, da piano a forte e viceversa. Dalla dinamica dipende, in grande misura, l’interpretazione di un brano.

Interpretare un brano e riuscire a trasmettere delle emozioni che catturano l’attenzione di chi ci ascolta è uno degli obiettivi più ambiti dalla maggior parte delle persone che suonano la chitarra (o vorrebbero imparare a farlo).

Quando le persone dicono “lui/lei è bravo/a a suonare la chitarra” significa che, per qualche secondo, la loro mente era immersa nelle note della tua chitarra e nel tuo modo di suonare, e hanno provato piacere.

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Come fare a raggiungere questo livello?

Beh, ovviamente l’abilità tecnica e il senso del ritmo hanno il loro peso. Se stai suonano una serie di accordi coinvolgenti e poi ne sbagli uno in maniera clamorosa, in un attimo rovini l’atmosfera che eri riuscito a creare.

Allo stesso modo, se non sbagli nemmeno una nota ma il ritmo della canzone è irregolare (non in maniera voluta, ma casuale), chi ascolta se ne accorgerà, perché alla canzone manca regolarità.

La buona notizia è che, per sperimentare gli effetti della dinamica in prima persona, non serve saper suonare un’opera di musica classica, basta un accordo!

Prima di arrivare alle tecniche per utilizzare la dinamica e agli esercizi per migliorarla, vediamo come un chitarrista riesce a controllarla.

Un chitarrista come controlla la dinamica?

Il controllo del volume per un chitarrista avviene attraverso la mano con cui suona. In base all’intensità del tocco cambia anche il volume.

Anche nella chitarra elettrica, nonostante il volume viene controllato dall’amplificatore, la mano del chitarrista ha comunque un impatto nel volume dell’esecuzione.

Quando suoni un accordo con maggiore enfasi, puoi esprimere energia, rabbia, mentre se suoni una nota in maniera leggera trasmetti calma e tranquillità, ma anche tristezza.

Quello che arriva a chi ascolta dipende da molti fattori, come ad esempio il tipo di nota che suoni e in che momento del brano la suoni.

Ci sono note che sono malinconiche mentre altre hanno una sfumatura positiva. Inoltre, se prima di suonare una nota in maniera forte c’è stato prima un crescendo di note suonate molto piano, quella nota suonata in maniera forte potrebbe esprimere un senso di riscatto, liberazione.

evocare emozioni attraverso utilizzo della dinamica con la chitarra

È difficile spigare a parole le emozioni che può portare la dinamica di una canzone, ma se stai leggendo queste righe molto probabilmente sei anche tu un appassionato di musica, quindi sai cosa intendo!

L’utilizzo della dinamica è molto simile all’utilizzo delle voce per un attore.

Oltre alle espressioni e il linguaggio del corpo, gli attori sanno modulare la voce in base alle emozioni che vogliono trasmettere.

Se c’è un dialogo in cui due persone iniziano a discutere e poi a litigare, il volume della voce salirà poco a poco fino… alle urla! Con il volume delle voci salirà anche la tensione dello spettatore.

Con quali tecniche è possibile utilizzare la dinamica con la chitarra?

Ogni volta che un chitarrista suona un brano, il suo obiettivo non è solo quello di eseguire tutte le note correttamente. Cerca di suonarlo in maniera fluida e di interpretarlo a modo suo, in modo da trasmettere quello che sente.

Anche se suoni da solo, il piacere non nasce solo dal fare qualche accordo. Se invece riesci a suonare le note nel modo in cui vuoi sentirle e quello che esce dalla tua chitarra riflette in maniera fedele quello che hai dentro, allora sì che diventa un vero piacere!

Per creare qualcosa che vada oltre una fredda esecuzione, bisogna interpretare le varie parti di una canzone, in poche parole… usare la dinamica!

Quello che molti si chiedono è: come si fa?

Ci sono dei metodi molto utilizzati per creare le dinamiche durante l’esecuzione di una canzone:

-Smorzare le corde:

Appoggia delicatamente la mano che usi per suonare sulle corde. In questo modo il volume delle corde si riduce di molto e le pennate creano dei suoni molto particolari. Si crea un’atmosfera molto intima, tranquilla, quasi riflessiva.

-Finger picking:

Se vuoi enfatizzare certe note, suonare in finger picking ti dà la possibilità di farlo molto facilmente, corda per corda.

-Strumming potente:

Fare delle pennate delle pennate potenti, con plettro o senza plettro, è uno dei metodi più diffusi per enfatizzare un passaggio in una particolare canzone.

Spesso viene usato dopo un’introduzione in finger picking. Di solito vengono suonate le stesse note ma attraverso gli accordi, con pennate potenti. L’effetto è assicurato!

Per allenare le tecniche appena elencate, basta un solo accordo.

Scegline uno e prova a smorzare le corde, cambiare il ritmo delle pennate, poi passare in finger picking e infine fai partire un’ultima fase facendo delle pennate energiche.

Utilizzando solo un accordo velocizzi l’apprendimento, perché ti concentri solo sulla mano con cui suoni.

Un ulteriore consiglio: registrati, anche con un telefono.

Anche se l’audio non è da studio di registrazione professionale, non importa. Quello che conta è riascoltarsi e sentire se si è riusciti a creare un’emozione, un’atmosfera particolare.

Concentrati sulle sensazione che provi.

Riascoltandoti ti verrano in mente delle soluzioni alternative a cui non avevi pensato.

Se ti senti a tuo agio con il cambio degli accordi, allora prova ad utilizzare le dinamiche in una canzone che magati conosci molto bene. Scegli una parte da suonare molto piano, smorzando le corde, per poi partire con delle pennate che aumentano d’intensità poco a poco.

In fin dei conti si tratta di giocare con le canzoni: potresti suonare le strofe in maniera energica e addormentare i ritornelli, solo per sentire l’effetto che fa!

Voglio proporti una canzone che mi ha fatto conoscere una mia ex! Si tratta di una cover di “cry me a river” di Justin Timberlake, fatta da Glen Hansard.

La canzone può piacere come no, ma questa in questa esibizione c’è tutto quello che significa sfruttare la dinamica con la chitarra.

Quali simboli si usano per indicare la dinamica di un brano?

La gestione della dinamica può essere libera, quindi ogni chitarrista interpreta l’esecuzione come meglio crede, ma non è sempre così.

Quando un musicista suona seguendo il pentagramma, oltre a eseguire le note e le pause così come scritte, trova delle indicazioni relative alla dinamica.

Ecco quali sono i simboli con cui viene gestita la dinamica in un pentagramma:

Questi simboli vengono scritti sopra o sotto le note. Ecco un esempio:

Ma a che livelli di volume corrispondono questi simboli?

Dirlo con esattezza non è semplice. Per rendere più chiaro il significato della simbologia, ecco una tabella che confronta i vari livelli di dinamica con il suono della voce.

Dinamica Rapporto con volume voce
ppp Sussuro
pp Quasi un sussurro
p Poco meno del normale
volume della voce
mp Normale volume della voce
mf Normale volume della voce
f Poco più alto del normale
volume della voce
ff Parlare ad alta voce
fff Urlare

La differenza che c’è tra un sussurro e un urlo è facile da capire, ma se si tratta di distinguere il “normale volume delle voce” con “il normale volume della voce, ma un più alto”, non è così semplice.

Allo stesso modo, chi si trova davanti al pentagramma, non ha alcun dubbio nell’interpretare un passaggio da pianissimo (ppp) a forte (f). Passare a livelli più vicini tra loro, diventa più difficile.

Non c’è un’unità di misura in grado di stabile qual è la giusta intensità che corrisponde a un determinato simbolo di dinamica. In questo caso entrano in gioco la sensibilità del musicista, la sua capacità di interpretare il brano e la sua esperienza.

Ogni “forte” o “piano” è contestualizzato e va interpretato in base a come procede il brano. Non c’è una regola precisa, si può solo ascoltare e lasciar decidere al nostro orecchio, ed è bello così!

Extra: Mappa delle onde sonore

Un modo per leggere a livello visivo la dinamica di una canzone e guardare la mappa delle onde sonore.

In questo modo è possibile capire la variazione d’intensità di ogni singola canzone.

Un brano che più di tutti sfrutta la dinamica è “Starway to Heaven” dei Led Zeppelin”. Una canzone che tutti conoscono. Sicuramente hai notato anche tu come parte in maniera molto delicata e poi sale poco a poco, cambiando completamente l’impatto emotivo sullo spettatore, fino a raggiungere il picco finale.

La mappa delle onde sonore di “Starway to Heaven”.

Su questa canzone sono stati fatti molti studi e si è parlato davvero molto, soprattutto perché, se ascoltata al contrario, qualcuno dice che si possono sentire dei messaggi satanici!

Chi sostiene questa tesi, crede che ci siano altri aspetti della canzone che vadano letti al contrario, tra cui il titolo. “Starway to Heaven” significa “scala per il paradiso”. Se interpretato al contrario, sarebbe “discesa verso l’inferno”.

A queste teorie, i Led Zeppelin hanno sempre risposto che i loro dischi si possono ascoltare solo in un verso!

Secondo un’interpretazione meno fantasiosa e più concreta, il termine “scala” indica un aspetto chiave della canzone. Se guardiamo la mappa delle onde sonore è facile capire come il concetto di “salire” sia stato espresso anche attraverso il modo in cui è eseguita questa canzone.

Le onde del suono, di fatto, creano una scala!

Jimmy Page, in un’intervista ha dato una lettura più pratica di questa canzone: ha dichiarato che sale poco a poco fino a raggiungere il culmine, come un’orgasmo!

Per farti capire quanto sia particolare la scelta dei Led Zeppelin, qui sotto ti propongo la mappa delle onde sonore di un altro classico della musica del 20° secolo: “Yesterday” di Beatles.

La mappa delle onde sonore di “Yesterday”.

Con un colpo d’occhio si nota subito la differenza: “Yesterday” è molto più regolare e priva di variazioni della dinamica accentuate.

Ecco un altro esempio: “Time” dei Pink Floyd. All’inizio ha un crescendo, ma poi si stabilizza e cala leggermente verso la fine.

La mappa delle onde sonore di “Time” di Pink Floyd.

Se proviamo ad ascoltare queste canzoni, ci accorgiamo subito della differenza dell’impatto emotivo che hanno su di noi. Questa è la dinamica!