Come scegliere il tuo Plettro per Chitarra

Autore: Fabio | Aggiornamento _ 12 Luglio 2020
COME SCEGLIERE IL TUO PLETTRO PER CHITARRA

Scegliere un plettro potrebbe sembrare una cosa da poco, in realtà scoprire qual è il plettro migliore è una delle decisioni più importanti per i chitarristi che stanno iniziando a suonare. Non è solo una questione estetica: un plettro è in grado di produrre un suono diverso rispetto ad un altro.

Quindi, come si sceglie un plettro per chitarra? Gli aspetti da considerare quando di sceglie un plettro per chitarra sono: lo spessore, il materiale con cui è costruito, la forma e il design.

Ogni plettro è formato da una combinazione di questi quattro fattori. La domanda è: qual è la combinazione giusta per te?

Nelle prossime righe vedremo quali sono i plettri usati da un certo tipo di chitarristi e quali sono usati da altri. Vedremo anche gli spessori e i materiali dei plettri che ci sono in commercio e perché potresti preferirne uno agli altri.

Il mio intento è quello di dare delle coordinate generali, ma alla fine la scelta sarà tua!

Cos’è un Plettro?

Il plettro non è altro che un piccolo oggetto, piatto, usato per pizzicare le corde di chitarra, basso, ukulele, mandolino ecc.

Il plettro può essere fatto di diversi materiali e può avere diverse forme e spessori.

Perché usare un Plettro?

Molti chitarristi scelgono di usare il plettro perché facilita e velocizza l’esecuzione. Va detto che ci sono molti chitarristi che suonano qualsiasi tipo di chitarra senza plettro, e non mancano in velocità e precisione.

Il plettro può essere un ottimo aiuto per i chitarristi alle prime armi. Col tempo c’è sempre la possibilità di metterlo da parte e suonare solo con le dita.

quale-plettro-scegliere

Ogni musicista, infatti, ha un percorso di crescita che può essere imprevedibile. Suonare significa scoprire generi nuovi e capire meglio quelli che conoscevi già. Inoltre chi suona si appassiona a dei chitarristi in particolare e di solito di viene influenzato nello stile e nella tecnica.

Di sicuro, non usare il plettro, non è indice di bravura o di talento. Ci sono chitarristi di valore assoluto che lo usano e altri invece preferiscono il finger picking.

Un altro aspetto che influenza i chitarristi nello scegliere se usare il plettro è il puro sforzo fisico. Suonare delle corde di metallo per lunghi periodi di tempo utilizzando solo le dita non è uno sforzo adatto a tutti.

Come scegliere lo spessore di un Plettro?

La prima caratteristica che si guarda in un plettro è lo spessore. Ci sono cinque tipi tra i quali puoi scegliere. Vediamo quali sono:

1-Extra sottile: Questo tipo di plettro ha uno spessore di circa 0.45 mm ed è indicato per chi suona in modo delicato. Producono un suono diverso rispetto ai plettri con spessore più grosso e di solito sono usati da chi suona la chitarra acustica.

2-Sottile: Il plettro sottile ha uno spessore cha va dai 0.46 mm ai 0.70 mm. Anche questo tipo di plettro viene utilizzato principalmente da chi suona la chitarra acustica.

3-Medio: Lo spessore del plettro di misura media va dai 0.71 mm ai 0.84 mm. Questo tipo plettro è il preferito da chi ha iniziato da poco a suonare.

4-Pesante: Il plettro pesante ha uno spessore che va dai 0.85 mm ai 0.96 mm. Il plettro pesante viene usato quasi esclusivamente da chi suona la chitarra elettrica.

5-Molto Pesante: Tutti i plettri che hanno uno spessore maggiore di 0.96 mm sono considerati plettri molto pesanti. Questo tipo di plettro ha un impatto sulla corde molto particolare e anche il suono ne risente. Come il plettro pensante, anche il plettro molto pesante viene preferito da chi suona la chitarra elettrica.

Suonare è una pratica dove sensibilità, tecnica e precisione fanno tutta la differenza del mondo. I particolari sono fondamentali è lo spessore del plettro non fa eccezione.

Come abbiamo visto ci sono plettri che sono più indicati a chi suona la chitarra acustica mentre altri sono più adatti a chi suona la chitarra elettrica.

Ma quando di parla di musica e soprattutto di chitarra, le regole sono fatte per essere infrante.

Non farti condizionare: se suoni la chitarra acustica e senti che un plettro pesante o molto pesante è quello che fa per te, usalo. Non pensarci due volte.

Qual è il migliore materiale per un plettro?

L’altro aspetto che differenzia un plettro da un altro è il materiale con cui è costruito.

I plettri possono essere fatti con qualsiasi tipo di materiale: plastica, metallo, osso, legno e vetro, anche se sono quelli di plastica i più utilizzati.

Poco tempo fa si vedeva spesso un piccolo macchinario con cui si potevano creare plettri da qualsiasi materiale. Si tratta di una specie di tronchesino con cui si può ricavare un plettro da qualsiasi materiale.

Veniva utilizzato nelle schede telefoniche, nelle carte di credito e nei bancomat scaduti! Il risultato non sembrava malvagio, anche se non lo ho mai provato.

Tuttavia, i materiali che vengono più utilizzati per costruire i plettri sono:

Non c’è un materiale migliore di un altro. Anche in questo caso il gusto personale del chitarrista è il fattore principale nella scelta.

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Quando ti ritrovi a scegliere quale sia il materiale migliore per te, potresti considerare:

Come avrai già intuito, il modo migliore per capire qual è il plettro più adatto è provarne diversi tipi, fino a quando trovi quello che fa per te.

Lo stile e il design di un plettro

Spessore e materiali sono fondamentali nella scelta di un plettro, ma anche lo stile e il design possono influenzare la tua scelta.

Quasi tutti i plettri sono a forma di pera, difficilmente se ne trovano di forme diverse.

Per quanto riguarda lo stile, non ci sono limiti.

In commercio si trovano plettri di colore e con qualsiasi tipo di illustrazione. Ci sono siti internet specializzati in personalizzazioni che sono in grado di stampare qualsiasi cosa sopra il tuo tipo di plettro preferito.

In pratica non ci sono limiti, anche se il costo ovviamente è maggiore rispetto ai plettri prodotti in serie.

Attenzione alla Tendinite!

La tendinite, come dice il nome stesso, è l’infiammazione di tendini. Pochi ne parlano, ma di fatto è un pericolo che corrono tutti i chitarristi, soprattutto quelli alle prime armi.

Passare diverse ore a fare movimenti che non siamo abituati a fare, potrebbe mettere sotto sforzo i nostri tendini più del previsto.

Non voglio spaventare nessuno, ma è qualcosa da considerare. Certe cose è meglio saperle prima, in modo da evitarle.

La prevenzione in questo caso è tanto noiosa quanto fondamentale per evitare dolori e pause forzate. Credimi, non è facile avere il proprio strumento preferito davanti, tanta voglio di suonare, ma non poter fare nulla.

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Per evitare di avere problemi di questo tipo ti consiglio di fare tue delle buone abitudini:

Riscaldamento: ci sono numerosi esercizi per riscaldare i tendini e i muscoli della mano. Un buon riscaldamento ti permette di fare pratica più a lungo e inoltre lo trovo un ottimo esercizio per concentrarsi prima di tuffarsi negli esercizi o nelle prove con la tua band. 

Fai delle pause: se ami passare lunghe ore sopra la tua chitarra, complimenti, raggiungerai i tuoi obiettivi più in fretta. Assicurati però di fare delle pause di tanto in tanto, in modo da permettere ai muscoli e ai tendini delle tue mani di trovare un po’ di sollievo. 

Fai stretching: stirare i muscoli della mano e i tendini è un ottimo modo per prevenire infiammazioni e infortuni. Anche qui, ci sono diversi esercizi che puoi praticare. Farli dopo il riscaldamento e durante le pause è l’ideale.

I primi plettri e… la salvaguardia delle tartarughe marine!

I primi plettri che venivano usati nei primi strumenti a corda (che poi si sono evoluti nelle chitarre moderne) erano fatti con pietre, legno e persino con il rachide, ovvero la parte rigida delle penne degli uccelli.

Questi materiali furono utilizzati per molto tempo, fino a quando nel 19° secolo venne trovato un materiale più adatto alla costruzione del plettro, in quanto era più flessibile, era migliore al tatto e il suono che produceva al contatto con le corde era migliore.

Questo materiale era… il guscio delle tartarughe marine! 😐

Per fortuna, verso l’inizio del 20° secolo venne scoperto un materiale alternativo: la celluloide. Solo nel 1973 l’utilizzo del guscio delle tartarughe marine venne dichiarato illegale.

Ancora oggi è considerato illegale comprare e vendere plettri fatti con guscio di tartaruga, anche se prodotti prima del 1973. 

Plettro, finger picking oppure… archetto per violino?

All’inizio di questo articolo ti ho detto di come non sia la scelta di usare il plettro o meno a definire il valore di un chitarrista.

Per dimostrarti quanto sia vero questo concetto, voglio parlarti di due miti della chitarra: Mark Knopfler degli Dire Straits e Brian May dei Queen.

Mark Knopfler non ha mai usato il plettro (anche se suona la chitarra elettrica in molte delle sue canzoni) e ha una tecnica unica e affascinante. Con le sue dita infatti riesce ad creare una percussione/pizzicatura delle corde che crea un suono molto caldo e ricco di armonie, che è diventato il suo marchio di fabbrica.

Inoltre usa essenzialmente tre dita: pollice, indice e medio. Anulare e mignolo li usa come appoggio per la mano destra. Questa impostazione della mano gli consente di raggiungere una grande velocità e allo stesso tempo una grande pulizia del suono, come nel celeberrimo finale di ‘Sultans of Swing’.

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Al contrario, Brian May ha sempre suonato con il plettro e non ne usa uno qualsiasi: utilizza una moneta da 6 pence!

In un’intervista ha dichiarato che all’inizio utilizzava plettri morbidi e flessibili, perché pensava che gli permettessero di andare più veloce, in quanto il plettro non avrebbe influito sul modo in cui muoveva le dita. Però poi ha scoperto che il plettro flessibile non faceva per lui. Si è reso conto che con i plettri più duri perché poteva avere più sensibilità nei movimenti delle dita. 

Così un giorno ha provato ad utilizzare una moneta e… non ha più smesso di utilizzarla! Ha capito che con la moneta poteva sentire tutto quello che accadeva alla corda, la mancanza di flessibilità gli dava un feedback più diretto e allo stesso tempo riusciva a imprimere alla corda la pressione e il tocco che voleva.

In poche parole, ha scoperto che la moneta faceva da tramite tra le sue dita e le corde in maniera più fedele rispetto ai plettri comuni. Ha dichiarato che riesce a sentire persino le dentature delle corde!

Insomma, come vedi le sensazioni sono quelle che fanno la differenza. Ti consiglio di sperimentare diversi tipi di plettro e perché no, di suonare anche senza plettro.

Dai ad ogni tentativo il tempo necessario in modo da capire se è la soluzione adatta a te. Se non lo è, continua la tua ricerca e… divertiti!

Ti voglio salutare con la citazione di un chitarrista leggendario che ha suonato la sua chitarra con… un archetto per violino!

“Credo che ogni chitarrista ha in sé qualcosa di unico nel proprio modo di suonare. Ognuno deve identificare ciò che lo rende diverso, unico, e svilupparlo.”

Jimmy Page